Haiku
Splende la gioia
riflessa nella goccia
innamorata.
Edoardo C.
Plumbea
Plumbea e pesante era la giornata,
poi le nuvole, spinte dal vento,
-desiderio di luce-
hanno liberato il salotto del cielo.
In giardino
risuona ora la vita
e una farfalla smarrita
rincorre la lievità del momento.
Discosta
l’effimera bellezza della rosa
riprende il suo profumo
offrendo il colore d’un bacio
-rosso vermiglio-
al sole rinato.
Edoardo C.
Paese
La mattina
si è svegliata al ticchettio della pioggia
all’effluvio della terra bagnata.
Fertile è l’acqua
che scorre fra le dita dell’erba,
che accarezza pampini e germogli.
Cinguettii speranzosi si rincorrono
fra foglie che, ancora tenere ,
s’apprestano a bere lunghe sorsate
d’aria pulita.
S’affrettano per strada,
in fila indiana come un rosario,
le donne che vanno veloci ad acquistare il pane
indispettite da qualche schizzo d’acqua
della macchina irriguardosa.
Poi il bacio del sole
fa scintillare di luce
le gocce che ancor s’attardano
e il mio Paese
profuma di primavera.
Edoardo C.
Al caldo
Al caldo delle coperte
s’intrecciano mani intriganti
che scorrono lievi
bastanti della pienezza
della tenerezza.
E s’alzano sospiri
come nubi bianche
alte nel cielo
nella stanza dell’ amore.
Edoardo C.
Oh dolce notte
Oh notte dal respiro profondo,
dove dormono i sogni degli amanti
fra il luccichio delle stelle
e l’ignoto del domani.
Oh dolce notte
stringici ancora
con le tue braccia del possibile.
Oh splendida notte,
non finire,
acceca con porpora d’oro
il buio
che già la gioia illumina
il nostro rimanere uniti,
dimentichi ognuno nell’altro
nella pienezza del vuoto
del tempo senza dimensione
dell’amore.
Edoardo C.
PRIMAVERA
Addormentata
sotto lenzuola di foglie
stava la Primavera.
Al bacio del sole
si risveglia
in tutto il suo splendore
con l’azzurro vestito del cielo
e con ai piedi
sospiri di bucaneve.
Edoardo C.
Foto, particolare, di Dario Tonet
NON UCCIDIAMO LA VITA
Non in nome di Dio,
con qualunque parola sia chiamato,
si può odiare, ferire, ammazzare.
Non in nome di una idea,
si può torturare, deturpare, violentare.
Non in nome di un colore della pelle
si può discriminare, separare, emarginare.
Non in nome di un credo
si può alienare, abusare, aggiogare.
Si può, invece, in nome della vita,
aprire le braccia al nuovo,
al diverso.
C’insegnano i bimbi
che serenamente e naturalmente giocano
-accumunati dalla semplicità-
incuranti della lingua e dell’origine,
che si possono condividere con poco,
con un mucchietto di sabbia
anche i sogni.
Edoardo C.
S’UBRIACANO DI PROFUMO
S’ubriacano di profumo i miei occhi
immergendosi nell’armonia del colore
di quest’alba d’ oro!
Edoardo C.
Foto di Musashi Federico ( particolare)
Equinozio di primavera
Sul filo
nell’equilibrio delle lancette,
fra il giorno e la notte,
fra il buio e la luce,
fra il bianco e il nero
camminiamo.
Il tempo, pur tagliato a metà,
non aspetta,
scollina di già
profumo di primavera.
Edoardo C.