UN BRIVIDO DI LUCE
S’alza impetuoso il vento
scardinando l’equilibrio della quiete
della giornata estiva.
Sbattono le imposte
mentre una folata dispettosa
trascina nella polvere,
che vortica negli angoli chiusi
della piazza,
foglie e brandelli di cose abbandonate.
Sommesse arrivano le prime gocce
ticchettando, ritmando sul tetto di lamiera
mentre il cielo s’incupisce
in un triste grigiore.
Saetta zigzagando veloce il lampo
e sobbalza impaurito il cuore
che ritma ancor più veloce
al rombo imponente del tuono
che zittisce la natura.
Ed ora scroscia, sferza
- schiaffi di vento-
la furia della pioggia
che sembra strappare, dilavare
le radici dalla terra.
Triste,
pesante e inzuppato è il mio cuore
sommerso dalla tristezza,
inerme come un cartone bagnato.
E scroscia l’acqua ,
rovina per prati e strade
lungo ruscelli improvvisati
dilagando sui campi.
Scendono come lacrime sul vetro
le gocce che tracciano scie d’un mesto viaggio,
riverberi di tempi lasciati.
Ma apro la porta
a cogliere il rombo sempre più lontano del tuono
che s’allontana brontolando:
l’aria è fresca e pulita,
il viale è tappezzato di foglie
e le nubi galleggiano riflesse
nelle pozzanghere.
Leggero s’è fatto il vento
che m’accarezza con mani di frescura.
Ed un brivido di luce,
inaspettato,
intacca la mia corteccia.
Edoardo C.